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TUTTI DEFUNTI, TRANNE I MORTI

 

DI

 

IGOR DELLA LIBERA

 

 

Mi chiamo Falena e faccio parte dei Night shift. Siamo un gruppo di gente strana, c'è chi balla in un body attillato e ipnotizza la gente, chi vede solo 60 secondi nel futuro chi parla con i morti e chi come me possiede il potere di controllare fibre e tessuti. Non fatemi arrabbiare o le vostre mutande potrebbero diventare davvero strette. Ho preso la pagliuzza più corta così tocca a me fare il riassunto. Vittorio Corsoni è un boss criminale che ha degli intrallazzi nella nostra città: Los Angeles. Un tempo o saremmo finiti sul suo libro paga o gli avremmo fatto capire che le pene dell'inferno sono parecchio sopravvalutate. Ma adesso a guidarci, dopo qualche periodo come mercenari prezzolati e criminali sfortunati, c'è il Fantasma. Non sappiamo quasi niente di lui ma abbiamo imparato a non fare troppe domande. Sta cercando di riportarci su una via abbastanza retta, è' così che dopo aver rovinato alcuni piani a Corsoni abbiamo deciso di andare direttamente alla fonte, un suo casinò base a Las Vegas. Qui le cose non sono andate come speravamo e una sua squinzia vestita di pelle e armata di cannone al plasma ci ha ridotti in cenere.

Come si dice da queste parti. Buio in sala. (Ri)inizia lo spettacolo. 

 

 

 

 

 

-Mettete i resti in una bella scatola. Quando avete finito portatela nell'ufficio di Corsoni. Sono sicura che gradirà il dono.- gli uomini in nero fecero un mezzo inchino mentre la donna lasciava l'area del caveau

Un ultimo sguardo al mucchietto di cenere e morte sul pavimento. Accarezzò l'arma al plasma che in un colpo solo aveva cancellato tutti i problemi del suo capo.

Si sarebbe aspettata più resistenza dai Night Shift e invece era bastata la trappola più vecchia del mondo, farsi trovare nella cassaforte blindata al posto dell'oro e dei soldi di Corsoni, per freddarli anzi bruciarli senza spargere una goccia, ne di sangue ne di sudore. Entrò nell'ascensore mentre i suoi uomini si erano muniti di palette e scope per sistemare una volta per tutte il Turno di Notte.

Eroi vissuti nel segreto che avevano trovato la più anonima delle morti. Il loro cenotafio sarebbe stato quel piccolo contenitore.

-E' così che funziona nel mondo reale. Non bisogna dare agli eroi la possibilità di usare i loro super poteri. Gli si spara senza perdersi in chiacchere, senza distrarsi dicendo loro che fine faranno. Un colpo di grilletto ed ecco un bel misto cenere dei giustizieri che non romperanno più le scatole al nostro capo.- cinguettò uno dei due spostando la cenere sulla paletta.

-Infatti. In scatola ci sono finiti loro.- disse l'altro scopando il pavimento senza sapere che quello che stavano spazzando era il vuoto e dei vestiti bruciati.

Non potevano vedere oltre l'illusione ipnotica di Danse Macabre, rafforzata dal potere dell'Ago, ma presto entrambi avrebbero conosciuto la verità. Il Night Shift era vivo e stava per recapitare loro una brutta sorpresa.

Fu come svegliarsi da un sogno, come riprendersi dopo una sbronza la mattina dopo. Erano ancora un po' intontiti e la non realtà della morte del gruppo si stava giusto sfilacciando davanti ai loro sguardi.

Quello che c'era oltre il velo poteva senz'altro essere peggio visto che il loro ritorno al reale fu annunciato dal corpo completamente nudo di Falena che, con i pugni piantati sui fianchi, incurante della sua condizione, li salutava con un sorriso malizioso.

-Bentornati tra noi. La vostra amichetta con il complesso del fucile mi è costata un bel vestito ma se c'era qualcuna che doveva sacrificare i suoi indumenti, non potevo che essere io. E sapete perchè?

I due rimasero inebetiti tra il guardare e il cercare una reazione, magari con le pistole nelle fondine.

-Perchè posso ricavarne di nuovi dai vostri. Su provate a prendere le vostre armi. Non dovrebbe essere difficile per voi omaccioni avere la meglio su una povera mutante nuda.

Adesso le loro mani erano sui calci delle sputafuoco, ma non riuscirono ad estrarle, il cuoio delle fondine glielo impediva coprendole completamente. Sentirono poi il kevlar dei loro corpetti e delle divise rinforzate diventare sempre più stretto, come se i loro vestiti volessero soffocarli. Era proprio così. Morirono con negli occhi l'immagine di Falena. Ad un suo gesto gli indumenti scivolarono dai cadaveri e intessendosi intorno al suo corpo crearono un nuovo costume scuro in kevlar che ricordava il precedente solo per le ali disegnate sulla schiena e per la maschera.

-Esibizionista.- ringhiò Lupa trascinando i corpi verso il caveau

-Ve l'avevo detto che sarebbero stati 60 secondi indimenticabili, in ogni realtà possibile, in ogni futuro le cose sarebbero andate esattamente com'è successo qui a dimostrazione che una bella donna nuda è l'unico punto su cui tutto il continuum temporale è sempre d'accordo.

-Adulatore.- scherzò Falena.

Lo Straccione teneva in mano dei lingotti d'oro.

-Non dobbiamo far altro che andarcene con il malloppo. Il colpo grosso è riuscito alla perfezione.

Fantasma era della stessa idea.

-Per un attimo ho temuto quando Tick Tock ci disse che nel caveau ci sarebbe stata quella virago con il suo cannone al plasma ad aspettarci.

Lucciola concluse il pensiero -sei stato grande capo ad usare il potere ipnotico di Danse Macabre e dell'Ago per ingannare i loro sensi e fargli credere di aver fatto di noi una grigliata al plasma. Anche i fantasmi di un po' di gente che è stata trucidata qui sotto si congratulano con te. Uno in particolare mi ha detto che c'è un' altra cosa a cui Corsoni tiene molto ed è nascosta qui vicino.

-Tutti ci credon defunti, ma all'inferno non ci siam più, siamo risorti

-E' ora che Corsoni e i suoi prendan il nostro posto nel regno dei morti.

A Lucciola i fratelli Grimm non piacevano per niente, non si trattava delle loro maschere spettrali, lei parlava con i morti e scambiava con loro battute su Justin Beaber, no la cosa che più la terrorizzava era il loro rimare compulsivo.

-Dov'è questa cosa che per Corsoni è più preziosa dell'oro.- affermò il Fantasma che pregustava il momento in cui il boss avrebbe visto in faccia la morte e questa avrebbe avuto il suo aspetto.

 

Los Angeles. Villa Folsomm. Nello stesso momento.

 

-Ho sempre preferito la fantascienza all'horror.

La voce era distorta da una specie di microfono che era inserito nell' elmo giallo, per questo sembrava gracchiare come un corvo nella spianata nebbiosa e silente che abbracciava la Valle delle Ombre.

-Zitto. Non hai sentito i lupi ululare? Vuoi che ci trovino? Lo sai che non sono semplici animali.

Il compagno si appoggiò ad un albero coperto da un muschio verde, imbracciava un' arma a raggi che sulla canna aveva impresso un pentacolo rosso.

Guardò oltre sfruttando il suo visore da soldato delle Avanzate Idee Magiche, una branca del più noto A.I.M di cui copiava l'acronimo ma non i metodi, mescolando la scienza con la magia più arcana.

La nebbia non aveva un comportamento naturale era come quella che sbuffava dalle macchine sceniche e non faceva respirare gli attori dei film dell'orrore. Nella distesa, il velo che la copriva era  in alcuni tratti denso come crema rappresa, in altri più sottile e sfilacciato. In questi punti qualcosa emergeva. Erano gli alberi del bosco. Ma lo si capiva solo raggiungendoli perché da lontano, nel bianco infinito, si vedevano solo pezzi di corteccia. Non sembravano tali ma volti straziati di anime perse. Solo i rami protendendosi  disperati in alto ad artigliare il cielo, sfuggivano all'opprimente foschia.

I due soldati facevano parte di un'avanguardia delle Avanzate Idee Magiche che aveva come obiettivo la villa. Quando furono raggiunti dai colleghi, al cenno di uno di loro si misero a correre verso la porta della grande casa dall'architettura vittoriana e dal cuore di tenebra come il suo vecchio proprietario.

Il gruppo era a pochi metri dalla porta quando uno di loro si abbassò e prese la mira. Il pentacolo si illuminò e nel mirino ora c'era l'ingresso della casa. Non poté premere il grilletto perché dal nulla si materializzò un grosso lupo nero le cui fauci afferrarono il fucile deviando il colpo che creò una colonna di energia nell'aria illuminando per un istante di rosso lo spazio antistante alla villa.

-Maledetto.- si trovò l'animale addosso e solo la scarica di un compagno lo spinse via riportandolo nella nebbia da dove provennero altri ululati che non avevano nulla di animale.

-Calmi. Siamo stati messi in guardia sui poteri emozionali della villa. La cosa che cerchiamo ha creato un sistema di difesa qualcosa di cui nemmeno gli attuali occupanti, quei buffoni del Night Shift, sono al corrente.

-Le nostra tecnomanzia dovrebbe essere sufficiente a spezzare l'incantesimo.

-Quel dannato lupo non era immateriale, guarda che segni ha lasciato sul fucile...- mostrò i punti in cui le zanne erano affondate.

-Siamo vicini alla meta, le Avanzate Idee Magiche non retrocederanno mai difronte all'ignoto. Noi lo usiamo, sfruttiamo l'oscuro per i nostri fini e quello che è racchiuso nelle fondamenta segrete della casa è il Santo Graal della magia nera, è il potere definitivo.

-Basta parlare all'attacco miei tecnomaghi.- il capo diede la carica e si lanciò fucile in resta contro la porta, la nebbia di colpo non era più una presenza mefitica, si era diradata e adesso l'orrore sembrava più normale, i gargoyle che li osservavano dai bordi delle tettoie e dalle guglie ricamate  erano solo grossi pezzi di pietra lavorati e non demoni prigionieri della roccia.

La porta su cui si erano fermati i mirini al laser dei sei fucili si aprì. Li invitò ad entrare come in uno dei film di spettri che resero famoso Folsomm.

 

***

 

-L'ascensore ci può portare al piano segreto, basta craccare il codice. Solo Corsoni ne è in possesso. Il fantasma mi ha detto che tiene per se il suo segretuccio, in particolare non vuole che la donna, Codice Nero, lo sappia.- Lucciola era veloce con le parole e con l'azione, collegò di nuovo il suo computer al pannello e dopo aver digitato in fretta alcune stringhe di dati, le porte si chiusero e iniziarono la discesa.

Lupa era vicino a Falena e sembrava annusarla.

Falena la guardò negli occhi ferini -Ti è piaciuto quello che hai visto?

-Non sono quel tipo di Lupa.- replicò girandosi verso il fantasma.

Lo straccione notò che i numeri sullo schermo in alto dell'ascensore erano scomparsi.

-Stiamo andando all'inferno dove per gente come noi è riservato sicuramente un posto.

Tick Tock toccò la rotellina sul suo orologio a cipolla e le lancette si misero in moto compiendo un giro velocissimo.

-Non succede niente, il viaggio è tranquillo in ogni angolo delle spazio tempo. Per la cronaca le porte si apriranno tra 30 secondi.

-I momenti per Corsoni saranno per nulla lieti

-una volta che il Night Shift avrà svelato i suoi segreti.

I Grimm si diedero il cinque, lo facevano nel caso di una rima più riuscita delle altre.

Il Fantasma aveva cercato di saperne di più da Lucciola che lo mise al corrente dell'identità di uno dei suoi informatori dell'oltretomba.

-Uno degli spettri è stato il costruttore di quest'area nascosta del casinò. Dopo averla progettata e aver diretto i lavori Corsoni lo ha messo dentro un blocco di cemento seppellendolo nella sua stessa opera. Ha anche ucciso tutti gli operai.

-Hai un sacco di compagnia.- scherzò Falena mentre l'ascensore si arrestava. Danse Macabre la guardò male come a difendere Lucciola dall'ironia della ex zingara.

-Non credo che Shiva ti permetta di fartela con una minorenne.- rincarò Falena la più loquace e fastidiosa del gruppo.

-Shiva non esiste io invece posso ballare davanti a te e farti credere che stai attraversando una porta mentre invece ti trovi al terzo piano davanti ad una finestra aperta.- Danze Macabre era spesso silente perché non era capace di nascondere le sue sensazioni, soprattutto quelle che riguardavano Falena.

-Molto divertente ma lo sarebbe di più vedere cosa c'è sotto la tua calzamaglia attillata. Mi basta uno schiocco di dita per scoprirlo.

-Basta così. Siamo in missione. Al ritorno alla base però nessuno di voi sfuggirà a dei colloqui individuali.- disse il capo che fu anche il primo ad uscire.

Si trovò in un lungo corridoio illuminato da neon. Era freddo come l'anticamera di una ghiacciaia e c'erano degli strani display sul muro.

-Che ci tiene qua dentro? Pinguini? Un orso bianco? Sapevo che i boss erano persone eccentriche...- Tick Tock disse questo cercando nell'orologio la risposta alle sue domande. Purtroppo attendeva oltre il minuto e quindi per conoscerla dovevano avanzare verso la porta sul fondo.

-Se Corsoni tiene tanto a quello che c'è qui perchè non ha messo dei guardiani? Mi sembra strano che non ci sia nulla a proteggere il suo tesoro...- il Fantasma sentiva l'acre odore dei guai. Apriva la fila dei suoi compagni che come lui si guardavano intorno trovando solo le pareti bianche come il soffitto. In quel candore spettrale risaltavano quei piccoli schermi rossi.

L'Ago estrasse l'arma che gli dava il nome di battaglia e iniziò a rigare il muro senza scalfirlo.

Si accorsero allora che era di metallo dipinto.

-Quella porta sembra allontanarsi sempre più...

-Hai ragione Straccione... sono all'opera strane forze dimensionali... i miei orologi sono bussole impazzite è come se qui il mio potere non funzionasse perchè il tempo ha preso a scorrere diversamente.

-Chi diavolo era il costruttore di questo posto? Lucciola hai detto che è qui che gira con lenzuolo e catene, non puoi farti dire come diavolo l'ha fatto?- Falena prese per un braccio la ragazza, mutante come lei, perché non si sentiva tranquilla e voleva sapere con urgenza cosa aspettarsi da quel corridoio e dalla porta sul fondo.

-Sto provando a contattarlo ma è sparito... è come se oltre al segnale degli orologi di Tick Tock anche il mio potere di parlare con i morti fosse... come dire disturbato da qualcosa.

Il Fantasma ebbe l'impressione di aver già visto un posto simile, però non ricordava molto di quello che c'era stato prima di unirsi ai Night Shift.

-Aspettiamoci il peggio.

-del male è solo un assaggio.

Detto questo i due Grimm spalla contro spalla crearono dal nulla delle armi, uova esplosive e acide per Barton mentre l'altro Grimes optò per una specie di bambola assassina a cui toccandola diede la vita. La mise in terra e le ordinò di camminare verso la porta, intimando agli altri di fermarsi lì.

-Se ci sono delle trappola la figlia illegittima di Chuky le troverà per noi.

Il giocattolo fece due piccoli passettini e poi si voltò verso il gruppo. Sparò dagli occhi dei raggi e solo il riflesso dell'Ago gli permise di deflettere il colpo utilizzando la sua lama.

-Che sta succedendo?

Il Fantasma avvertì che qualcosa non andava, i suoi poteri gli si stavano rivolgendo contro e invece di far sparire la gente era la sua mano a diventare, secondo dopo secondo, immateriale.

Falena cadde a terra mentre i vestiti le bloccavano le gambe, il tessuto manipolato dai suoi poteri era come impazzito e adesso  il suo abito voleva mummificarla, avvolgendola nel tessuto, strato dopo strato.

Lupa intervenne e con un paio di artigliate strappò e lacerò la trappola soffocante e Falena si trovò ancora una volta con degli abiti molto succinti.

-Dovrei liberarmi di questa roba... non l'avete ancora capito? Tutto quello che riguarda i nostri poteri qui dentro impazzisce. Gli effetti ci tornano indietro come boomerang.

Danse Macabre si era messa a ballare ma mentre lo faceva parlava con Shiva come se la dea indiana fosse davanti a lei.

-Ho trovato questo gruppo, sto bene con loro non gli farò mai del male, non sarò mai più il tuo strumento di morte... mai più. - diceva al vuoto.

Lucciola gridò, non aveva mai sentito i suoi spettri toccarla ma adesso lo facevano, mani non più fantasma la ghermivano. I Grimm avevano appena distrutto la bambola quando della polvere magica si liberò dai loro sacchetti iniziando a formare una figura eterea che, una volta completata, altri non era che l'effige del loro ex amico e compagno il Boia.

-Dobbiamo fermare questa follia...- Tick Tock non era mai stato schiavo dell'incertezza, non poteva esserlo potendo sbirciare nel futuro. Bastò togliergli quell'ancora per farlo impazzire come i suoi orologi.

Lupa attraversò il boia di polvere senza ferirlo, il suo cappio si strinse intorno al collo dello Straccione e poi volò in alto con l'intenzione di impiccare l'ex attore.

Il Fantasma sentiva il morbo immateriale salire dalla mano al braccio ormai per metà invisibile.

Dovevano essere quei dannati segnalatori la causa della ribellione dei loro poteri.

-Fate saltare quegli schermi...non so come ma analizzano le nostre facoltà e poi trovano delle contro misure.

Lupa era l'unica a non sentire quegli effetti, il suo potere ne era immune e così dopo aver liberato lo Straccione dalla corda assassina, strappò dalla parete i segnalatori. Caddero in terra e quando l'ultimo si spense in un bip, Falena sentì che i suoi vestiti tornavano ad ubbidirle e anche gli altri avevano ripreso a controllare le loro facoltà.

-Ho l'impressione di aver già visto questi dispositivi... c'è stato un tempo in cui li conoscevo bene...ma non mi ricordo perché.- disse il Fantasma raccogliendone uno da terra.

Danse Macabre era spossata in ginocchio, si rialzò lentamente e aveva addosso gli occhi di tutti. Il Fantasma le rivolse uno sguardo preoccupato.

-La minaccia sembra scongiurata ma potrebbe non essere l'unica difesa di questo posto. Prima raggiungiamo la porta e meglio sarà per tutti.- Lupa era la meno scossa perchè non aveva subito quella strana magia tecnologica. Correva con i suoi arti canini slanciati verso la porta.

-Ferma... le pareti si stanno muovendo.

Era proprio così dei vani si aprirono ed uscirono dei mandroidi che avevano la forma di Mr Fixit, ossia la versione grigia e intelligente dell'Incredibile Hulk che per un periodo aveva lavorato come buttafuori e sistematore per i casinò di Las Vegas.

-Sembrano degli Hulk robot vestiti con un completo elegante.

-Grigio? Si vede che avevano finito il verde - disse Falena mentre i brandelli di abito si riformavano in un nuovo costume, tipo bikini da combattimento.

-Night Shift spacca Hulk robot.- aggiunse Lucciola che più degli altri era informata sul mondo dei super eroi.

-Può essere grigio, robot, a pois o rosso

-rimane il fatto che è sempre cattivo e grosso.

 

 

 

Los Angeles. Villa Folsomm. Nello stesso momento.

 

In quanti erano rimasti vivi.

L'attacco era stato improvviso e nemmeno le armi dell'A.I.Magiche avevano potuto nulla contro la casa e le sue insidie. L'agente Potter aveva ancora negli occhi la morte di alcuni suoi colleghi. Uno di loro cercando rifugio contro la parete non poteva sapere che uno dei candelabri che uscivano dal muro l'avrebbe trafitto.

Lo vide morire trapassato dall'oggetto e il battito del suo cuore fu come amplificato dalla casa e ebbe l'impressione che  l'edificio si nutrisse di paura e dolore, che traesse dal sangue, dalle urla e dagli occhi sbarrati di orrore l'energia per le sue trappole.

Tre suoi compagni erano finiti nella grande libreria al piano terra, stava comunicando con loro quando le voci divennero prima disturbi e poi tornarono ma come grida orribili accompagnate da un concerto cacofonico di suoni innaturali.

Se erano morti in tre rimanevano ancora lui e gli altri due che dopo essere saliti al piano superiore non rispondevano più ai suoi richiami.

Era appoggiato alla porta di quella che doveva essere la cucina, la spinse in là sparando nello stesso momento nel vuoto per anticipare ogni minaccia. Ottenne solo di far saltare dei piatti sporchi nel lavello e di aprire un buco liquido nel muro. Corse verso la finestra sperando di rompere il vetro con un colpo della sua arma.

Si infranse ma si ricompose subito e così fece il suo riflesso nitido in modo impossibile vista la luce sfavillante della cucina e le tenebre all'esterno. Era come se il suo vero io fosse nel vetro.

-Non uscirò mai più da questa casa.- mentre lo diceva scorse la porta di quella che doveva essere la cantina, era socchiusa. Un invito a morire pensò.

Ormai era in ballo e voleva dare una ragione alla strage insensata dei suoi compagni. Era come in quel racconto di Poe il cuore rivelatore.

Qualcosa pulsava oltre la porta. La spinse in là ancora un po' usando il calcio del fucile.

Subito non li vide ma poi questi lampeggiarono nell'ombra: occhi rossi e poi denti scintillanti e poi un' ombra di furia animale gli si scaraventò addosso.

Il collo rinforzato dell'elmo tenne al primo morso, ma anche protetto senti i canini pungergli la carne e il sangue scivolare dalle ferite. Provò a sparare contro la creatura, il cane da guardia della casa. Questa lo sovrastava, aspettava il momento per gettarsi sul suo pasto per saziarsi in modo orribile.

L'agente cercò la bomba ad impulsi magici che aveva alla cintola. La sua mano prima di staccarla venne tranciata di netto all'altezza del polso. Girò lo sguardo da terra e dall'altra porta della cucina qualcosa avanzava, stavolta l'incubo era bipede.

Era uno dei suoi amici, ma non portava più il casco e da come le sue orbite erano vuote e insanguinate e la bocca per metà un sorriso che arrivava fino all'orecchio e per l'altra un pezzo di carne tumefatta,capì che la casa lo aveva fatto suo che ora lavorava per lei.

Uno zombie maggiordomo pronto ad ucciderlo se il cagnaccio non si fosse fatto avanti prima.

 

***

 

Danse Macabre stava in disparte, non poteva ballare per degli esseri fatti di circuiti. Non avevano un anima da condizionare.

L'Ago ne passò uno da parte a parte, ma il mandroide con l'aspetto dell'Hulk grigio si girò e il suo pugno di ferro scaraventò il vecchio nel costume bianco contro la parete. Falena provò a far filtrare i vestiti da buttafuori che indossavano dentro le loro giunture per incepparne i meccanismi, ma non c'era spazio vuoto nella lega di acciaio e titanio di quegli esseri.

Lupa era saltata sulla testa di uno e stava cercando di strappargli gli occhi, anche se erano robot vedevano con quei cosi e senza sarebbero stati più deboli.

-Ho visto Wolverine che lo faceva in tv contro delle sentinelle.- ammise mentre i suoi artigli riuscivano solo a graffiare le loro pupille meccaniche.

Tick Tock venne spostato dal Fantasma dalla linea di tiro di uno dei mandroidi che poteva liberare il suo pugno come un missile.

Cercò di avvolgerlo nel suo mantello per disorientarlo e poi utilizzare la sua capacità di attraversare gli oggetti per incasinare il suo cuore computer e fermare i suoi battiti di byte.

Lo Straccione aveva tenuto all'insaputa di tutti dei lingotti d'oro. Usò il suo costume e lo attorcigliò intorno al suo tesoro creando una fionda particolarmente costosa.

Il lingotto si conficcò con forza nella faccia grigia di uno dei robot.

Lucciola gridò.

-L'intelligenza artificiale non è nel petto  ma nella spalla destra, come i cervelli dei dinosauri, me l'ha detto il fantasma costruttore.

Con questa informazione tutti gli sforzi del gruppo furono focalizzati sul tallone d'Achille dei due Hulk bot.

E così il Fantasma celò l'attacco di Lupa facendola scaturire dal suo mantello che poteva rendere invisibili le persone e quando la licantropa balzò fuori e con forza affondò gli artigli nel punto stabilito il mr fix si bloccò e cadde all'indietro contro la porta oltre la quale c'era il grande segreto di Corsoni.

L'altro vide l'ago trapassargli la spalla e nel foro i fratelli Grimm soffiarono una polvere che si trasformo in una miscela esplosiva.

La spalla e la centralina vennero distrutte e anche il secondo gigante grigio cadde in terra con un suono sordo che fece vibrare il corridoio per qualche secondo.

-Uno dei nostri amichetti ci ha aperto la porte.

-sarebbe scortese rifiutare il gentil invito della sorte.

I fratelli Grimm saltellarono dentro la stanza aspettandosi tutto fuorché quello che i loro occhi protetti dalle maschere ghignanti videro davvero.

Quando furono raggiunti dagli altri la sorpresa colse anche loro. Nella stanza c'era solo una grande bara di vetro collegata a dei macchinari e dentro una giovane donna dormiva il sonno delle principesse delle favole.

-Chi è?- si chiese Lucciola guardando le strumentazioni. C'era anche una specie di dossier, era più una cartella clinica.

-Fine del mistero.- disse - si tratta di Lucia Corsoni la moglie del boss. Qui dice che è tenuta in una sorta di sonno criogenico, fuori da questa stanza morirebbe. E' stata avvelenata da un avversario di Corsoni con un derivato del virus del vecchio nemico dell'Uomo Ragno: Carrion. Un brutto tipaccio che puzzava di cadavere e aveva una gran voglia di necrotizzare il mondo.

Il Fantasma si avvicinò alla bara ed ebbe l'impressione che Lucia lo vedesse ma gli occhi spalancati in realtà non rimandavano nessun segnale al suo cervello spento.

Le braccia della donna adagiate sul velluto rosso come il corpo, portavano i segni dell'avvelenamento: la pelle squagliata e morta. L'infezione si era arrestata, ma per far questo Corsoni aveva dovuto fermare la vita dell'amata, metterla in quella stanza in quella bara da viva nella speranza un giorno di poterla salvare.

-E adesso cosa facciamo? Se stacchiamo la spina alle macchine daremo un bel dispiacere al nostro padrone di casa...- sentenziò Falena la meno sensibile del gruppo.

-Non possiamo certo portarcela dietro e a questo punto Corsoni avrà già scoperto che siamo vivi e vegeti quindi tornare a riprenderci l'oro è fuori discussione.

-Lo aspetteremo qui...- disse il Fantasma anche lui sicuro che la battaglia finale non fosse distante.

-Non dovremo attendere molto, solo 60 secondi.- affermò Tick Tock contento di rivedere il tempo fluire nel modo giusto dopo che il corridoio ammazza poteri aveva fermato i suoi orologi.

Allo scadere del 59esimo secondo sulla porta comparve Corsoni, da solo. Sembrava uscito da una vecchia cartolina sui Gangster con il completo a righe. Ma più rigido e inamidato del vestito era il suo volto, i capelli gellati e il portamento che non tradiva all'apparenza emozioni.

-Abbiamo iniziato con il piede sbagliato ma siete state voi a dichiarare guerra per primi. La mia esperienza però mi ha insegnato che quando non si può battere qualcuno bisogna venire a patti con lui. So che non siete immuni al fascino del denaro, quanto volete per dimenticarvi di tutto?

Disse con la voce che non subiva mutamenti, era come se il fatto che avessero scoperto Lucia non gli importasse.

Il Fantasma non riusciva a credere che, dopo aver tentato di ucciderli, si arrendesse così facilmente. Aveva un piano di riserva. Il suo atteggiamento era solo un modo per nasconderlo.

-Non siamo sul mercato e vogliamo che tu esca da quello di Los Angeles. Non vorremmo essere costretti ad arrivare a dare un senso alla frase “finchè morte non vi separi”. Tu non vuoi che succeda per questo usi la scienza per aggrapparti alla speranza che un giorno la tua Lucia possa uscire dalla cassa.

-Sto facendo tutto per lei, anche se la colpa della sua condizione è solo mia. Sono sincero quando vi dico che potete dimenticarvi di me. Lascerò Los Angeles. Non pensavo ci fossero così tanti vigilantes, mi sbagliavo.

-Tutto qui, ti arrendi completamene.- Falena espresse i dubbi del Fantasma.

-Mi avete sconfitto, sapete di Lucia. Vi chiedo solo di tenere questo segreto.

Ci si sarebbe aspettato il tremolio nella voce, magari le dita contratte in un pugno o qualche  tic sintomo di nervosismo, invece era ancora più pacato e freddo di prima.

-Lucia non ti rende più debole Corsoni dimostra che in fondo sei un essere umano e non uno dei robot sul pavimento. Quindi se non abbiamo altro da dirci, noi andremo.

-Tornate alla vostra villa sempre che i miei amici dell'A.I.Magiche non l'abbiamo già rasa al suolo.

Il Fantasma gli saltò addosso afferrandolo per il bavero.

-Cosa stai dicendo?

-Che non siete gli unici con cui ho stretto un patto. Quando mi avete attaccato ho attirato l'attenzione di alcuni vecchi amici dell'A.I.M che invece che con la scienza trafficano con la magia. Il costruttore di questo posto lavorava per loro, sono un' idea sua quei simpatici aggeggi capaci di mandare in tilt ogni tipo di fonte di potere sia essa mutante che magica che tecnologica...-

L'Ago gli puntò alla gola il suo spillone. Il Fantasma cominciava a temere il peggio.

-Ora capisco hai fatto in modo che sapessimo del casinò per attirarci qui, sapendo che eravamo decisi a distruggere i tuoi affari.

-Esatto nel frattempo i soldati dell'A.I.Magiche avrebbero fatto irruzione nella vostra base, non so cosa stessero cercando ma deve essere qualcosa di molto prezioso.

-Lascialo perdere capo dobbiamo tornare a Los Angeles subito...

-Quanta fretta non sono ancora arrivato alla parte divertente...

-Sarebbe brutto bastardo...- lo sbatté contro il muro ma Corsoni sembro ignorare il colpo come se la parete non ci fosse. L'unico gesto meccanico fu quello di sistemarsi il colletto e di tirare un poco la giacca per rimetterla a posto.

-Riguarda il fatto che da quando sono arrivato qui ho innescato dei dispositivi che fra pochi secondi riempiranno la stanza e il corridoio con un derivato sperimentale del gas di Carrion. La vostra pelle si disferà in men che non si dica, questa volta non potrete fingere la vostra morte.

-L.M.D- sussurrò dentro di se il Fantasma poi rese immateriale il suo braccio e trapassò la faccia di Corsoni, lo strato superficiale che si rivelò essere una finta epidermide sintetica. Quando la maschera cadde sotto c'era un teschio metallico, cromato con i bulbi oculari luminosi e la bocca paralizzata in un ghigno robotico.

-L.M.D Life model Decoy. Un modello non troppo sofisticato rimane il fatto che quel bastardo non è qui in carne ed ossa e adesso sta per gassarci tutti.

Il teschio non smise di parlare ne si fermò il rumore simile ad un ronzio che producevano i suoi occhi mentre si muovevano dentro le orbite.

 -E' inutile che pensiate di tapparvi la bocca o il naso il gas di Carrion penetra attraverso i tessuti state per morire in un modo molto doloroso. Ma dovete essere felici i vostri cadaveri aiuteranno i miei scienziati a trovare una cura per la mia cara Lucia...- poi di colpo le sue parole non ebbero più senso, come se non fossero più dirette a loro ma a qualcun' altro. Prima che sparissero del tutto nella camera tecnologica dell'amata si sentì.

-Nooo. Non farlo...ti spiegherò tutto...nooooo non farlo!- l'estremo grido di un uomo divenne un sibilo monocorde, vuoto come l'avviso della voce registrata alla stazione.

Falena allargando le braccia.

-Non so come ma sembra che abbia avuto il fatto suo il problema è che noi se non facciamo qualcosa avremo il nostro. Tengo troppo alla mia pelle di seta per finire come uno zombie.

Tick Tock sapeva ancora una volta che non era così. Il futuro gli aveva rivelato la sorpresa più inaspettata. La tenne per se in attesa che dopo 60 secondi anche i suoi amici la scoprissero. Voleva godersi le loro facce.

Iniziò il conto alla rovescia.

 

Continua...